Il grande ambiente appartiene al corpo centrale dell’edificio eretto nel 1880 ad ampliamento dell’antico palazzo Miniscalchi di via San Mamaso. Originariamente nella sala non era prevista la presenza del camino, la cui realizzazione risale agli anni Venti del Novecento. Le formelle che lo rivestono rappresentano un meraviglioso esempio di arte maiolicara faentina (secoli XVII-XVIII) e, in origine, erano parte di una stufa di tipologia trentina collocata in Villa Pullè di Chievo (VR). La villa rimase fino al 1918 proprietà personale di Elvira Ponti Miniscalchi-Erizzo, madre del Conte Mario. Nel 1919 venne alienata agli Istituti Ospitalieri di Verona e le formelle della stufa furono smontate e qui ricomposte nella forma attuale.
Fino all’ultimo conflitto mondiale nella sala erano esposte, con arbitraria associazione di pezzi autentici e copia ottocentesche, armi e armature provenienti anch’esse da Villa Pullè; per tale ragione veniva familiarmente chiamata la “Galleria delle armi”. Dopo la ricostruzione postbellica le armi furono poste ad adornare lo scalone e la sala destinata a stanza di soggiorno.