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Il Palazzo

Palazzo Miniscalchi è un pregevole esempio di architettura civile in stile tardogotico, unico nel contesto urbano veronese. Presenta una facciata impostata su tre registri, caratterizzata al piano terra da un maestoso portale archiacuto strombato, finemente modanato, costituito da tre diverse tipologie di marmi locali.

Il piano nobile appare particolarmente fastoso grazie alla presenza di due imponenti bifore in stile veneziano, impreziosite da raffinate colonnine centrali a tortiglione, da capitelli fioriti e da trafori nelle aperture trilobate.

Lo schema di Palazzo Miniscalchi ripropone un modello molto frequente nell'architettura privata veronese del tardo medioevo, ovvero una facciata monumentale avanzata sul fronte strada che delimitava un cortile interno, attorno al quale era organizzato l'edificio residenziale vero e proprio.

La costruzione dell'edificio risale all'ultimo quarto del XV secolo e il progetto è attribuito ad Angelo di Giovanni da Verona (1437-1508).

Verso il 1590 la facciata venne affrescata, secondo un gusto molto diffuso nella Verona del Cinquecento. La composizione pittorica si adatta all’ordito architettonico: tra le due bifore si legge ancora "Il banchetto di Damocle"; al secondo piano " Il giudizio di Salomone"; ai lati una figura allegorica di "Minerva" e una di "Marte". Il tutto scandito da finte nicchie, lesene, festoni di frutta e di fiori con mascheroni. Autore delle pitture fu Michelangelo Aliprandi (1527-1595), un imitatore di Paolo Veronese.

Si deve invece a Tullio India il Vecchio (1550-1624) la decorazione del registro inferiore della facciata che presenta un fregio continuo, a tralci policromi, animati da putti che cavalcano pantere. L’apparato decorativo è completato, alla sommità del portale, dallo stemma della famiglia Miniscalchi sorretto da putti.

Nel 1880 l’edificio quattrocentesco fu profondamente alterato a seguito della costruzione del maestoso palazzo classicheggiante, su tre piani, costituito da un corpo centrale e due laterali che danno forma ad un ampio cortile. L’edificio centrale è caratterizzato da una loggia al piano terra, sopra la quale fu ricavata una terrazza balaustrata. Degno di nota è il timpano, decorato con un grande rilievo raffigurante lo stemma dei Miniscalchi-Erizzo, coronato con la corona comitale, circondato da un nastro in cui è scolpito il motto di famiglia ex concordia fratrum.